I ritmi di vita portano molte persone a vivere la maggior parte della propria giornata in macchina rinchiuse in auto che per quanto confortevoli e spaziose, restano sempre degli spazi limitati. Tali persone con il tempo possono diventare più aggressive e cattive. Come mai?
La risposta è nel Road Rage ossia la rabbia stradale, un fenomeno che fa parte di un più ampio problema di rabbia generale.
La Road Rage si manifesta con atteggiamenti aggressivi e rabbiosi come: gridare ai danni del conducente della macchina che si ha davanti, uso smodato del clacson e degli abbaglianti, gestacci, comportamenti pericolosi per se stessi e per gli altri, ecc.
Questo comportamento che prima era un comportamento problematico che caratterizzava gli uomini, ha superato i confini di genere e riguarda ora anche le donne. È il raro caso in cui l’aggressività maschile e femminile si mostrano allo stesso modo e con la stessa intensità. Per molti uomini veicolare comportamenti aggressivi è più palese, per le donne è più nascosto ma al volante risultano uguali.
Anche persone normalmente equilibrate hanno ammesso di perdere le staffe quando si mettono al volante. Le emozioni, anche quelle più violente, si accendono appena mettono le chiavi nel blocchetto d’accensione. Per alcuni la strada innesca un bisogno di controllo, di contrastare gli altri come se questi stessero violando il proprio spazio, un’esperienza di possesso della “propria” corsia e della “propria” strada. Per altri la rabbia, una delle emozioni più antiche presenti nell’uomo insieme all’aggressività, è qualcosa di incontrollabile. Qualcosa di primitivo basato sul bisogno di dominare su qualcun altro, sul bisogno di superiorità. Tutto questo fa si che ogni volta che si entra in auto, si carica un’arma e se l’arma è carica molto probabilmente la si userà.
In psicologia i comportamenti problematici sono quelli che causano conseguenze. La rabbia stradale e più in generale i comportamenti che portano a scontri, possono avere conseguenze significative. È sempre utile cercare di non farsi trascinare in liti che scaturiscono da rabbia stradale per non finire vittima di azioni gravi come essere picchiati, feriti o uccisi con armi. Bisogna non mettere in atto tali comportamenti soprattutto in presenza dei bambini. Infatti, i figli di genitori violenti ed aggressivi spesso hanno più facilmente comportamenti violenti perché li vedono sdoganati.
Imparare a gestire la Road Rage richiede impegno e autocontrollo. È bene iniziare col concentrarsi completamente sulla propria guida evitando di focalizzarsi troppo sugli altri e sui loro errori. Si può ricorrere anche a pratiche come la mindfulness, la meditazione o la respirazione guidata. Alcune di queste tecniche possono essere messe in atto anche in auto quando si sente che la rabbia sta diventando ingestibile a causa degli eventi esterni: si può ad esempio contare fino a quattro inspirando e trattenendo l’aria, facendo lo stesso anche per l’espirazione.
Questo comportamento ripetuto ciclicamente per un tempo ragionevole riporta il battito cardiaco, la frequenza e la pressione sanguigna ai livelli normali.
Concludendo, possiamo dire che la rabbia stradale può essere innescata da fattori ambientali esterni ma può essere anche legata a caratteristiche psicologiche interne come l’incapacità a regolare le proprie emozioni. In questo caso ricorrere ad uno specialista è consigliabile perché le emozioni fanno parte di noi e di conseguenza necessitiamo di gestirle per non rischiare di fare cose di cui potremmo pentirci.
Un saluto
Dr. Matteo Mentuccia
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Dr. Matteo Mentuccia